La mia scuola dice STOP alla plastica

La vetrina delle buone pratiche delle scuole di Ravenna

PERCHE’ DIRE STOP ALLA PLASTICA

Pensare ad un mondo senza plastica, almeno nel prossimo futuro, è praticamente impossibile.

La plastica ha cambiato le nostre vite, semplificandole e permettendo lo sviluppo. È un materiale prezioso, che nel corso del tempo ha perso valore a causa dell’esasperazione e dell’abuso dell’usa e getta e della scorretta gestione del suo fine vita.
Questa cattiva gestione ha portato laghi, fiumi, mari e, in generale, tutto l’ambiente in cui viviamo ad essere invasi da rifiuti in plastica, con conseguenze, che ancora non conosciamo totalmente, sulla biodiversità del pianeta e sull’economia dei nostri territori.

Questa quindi è una sollecitazione per ridurre il consumo della plastica, sostituirla laddove oggi esistono alternative valide e più sostenibili, e attuare una corretta gestione nel fine vita attraverso la raccolta differenziata, il riciclo e il reimpiego della materia prima seconda che ne deriva.

PERCHE’ LA VETRINA DELLE AZIONI

Il Comune di Ravenna si è voluto impegnare approvando il 5 febbraio 2019 la mozione “Plastic free” con la quale intende:

  • aderire alla campagna “Plastic Free Challenge” lanciata dal Ministro dell’Ambiente. Alla campagna possono aderire anche le singole scuole (https://www.minambiente.it/pagina/io-sono-ambiente-linee-guida-e-materiali-plastic-free)

  • proseguire ed implementare misure atte alla riduzione e successiva eliminazione degli articoli in plastica monouso, con particolare riguardo a quelli legati alla vendita ed alla somministrazione di cibi e bevande

  • rilanciare campagne di informazione e di sensibilizzazione per tutti i dipendenti del Comune di Ravenna, nelle scuole ed alle aziende/cooperative

Le scuole in particolare svolgono una funzione fondamentale nella formazione ed educazione dei ragazzi e può avere un ruolo centrale nel sensibilizzare le nuove generazioni sulla minaccia rappresentata dall’inquinamento da plastiche e sull’importanza di tutelare l’ambiente.
Si sa inoltre, che l’insegnamento più efficace è quello che passa per la pratica e l’esperienza diretta. Per imparare a prendersi cura dell’ambiente è necessario quindi compiere in prima persona azioni concrete, che vadano nel senso della riduzione degli sprechi, dei rifiuti, del rispetto della natura..

In questa sezione raccoglieremo tutte le esperienze delle scuole che adottano comportamenti e misure atte a dire STOP alla plastica (in particolare monouso), eliminandone l’utilizzo nelle azioni quotidiane svolte a scuola.

La “Vetrina delle scuole STOP alla plastica” vuole contribuire a creare un effetto moltiplicatore di quanto condiviso con gli alunni, trasferendolo alle famiglie e alle altre scuole, sensibilizzando ad uno stile di vita sempre più consapevole e responsabile.

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COME ESPORRE LE PROPRIE BUONE PRATICHE NELLA VETRINA: ISTRUZIONI

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GLI IMPEGNI PRESI DAI GOVERNI

La produzione mondiale di plastica è passata dai 15 milioni di tonnellate del 1964 agli oltre 310 milioni attuali e si stima che nel 2050 saranno oltre 400 milioni (fonte Science Advances, 19 Luglio 2017). Di questi, ogni anno almeno 8 milioni di tonnellate (fonte ONU 2017) di plastica finiscono negli oceani (ogni minuto nell’oceano viene scaricato un tir pieno di plastica).

L’Europa sta tracciando la strada con proposte di direttive che puntano a regolamentare progettazione, produzione e distribuzione dei prodotti in plastica, chiedendo con forza che anche questo settore viri drasticamente verso un’economia di tipo circolare, che garantisce nuove opportunità per l’innovazione, la competitività e l’occupazione.

Nella “Strategia europea per la plastica” prospetta il divieto di utilizzo di alcuni prodotti di plastica usa e getta dal 2021, di rendere riciclabili tutti gli imballaggi di plastica nell’UE entro il 2030, il recupero delle bottiglie monouso dal 2025, mentre l’Italia porta azioni dirette con il divieto di commercializzare i bastoncini in plastica dei cotton fioc dal 2019 e il divieto di commercializzare cosmetici che contengano microplastiche dal 2020 ed esempi concreti come il Ministero dell’Ambiente (#iosonoambiente #plasticfree) che ha adottato delle misure finalizzate ad abolire l’uso della plastica monouso come l’eliminazione dai distributori delle bottiglie di plastica attraverso l’installazione degli erogatori di acqua e la distribuzione ai dipendenti di borracce in alluminio riciclato.

L’Italia è uno dei Paesi europei che sta provando a mettere in campo le soluzioni, talvolta anche anticipando le norme europee. È il caso, ad esempio, delle ordinanze plastic free che i comuni italiani stanno adottando seguendo l’esempio delle Isole Tremiti e anticipando la Direttiva Europea sul Single Use Plastic.Essere plastic free non è semplice ma ogni settore può dare il proprio contributo, dai singoli, al privato, al pubblico, tenendo a mente pochi ma fondamentali punti chiave.